LA CASA NELLA BIBBIA
Riferimenti alla “casa” si trovano in ogni pagina della Bibbia, perché la Sacra Scrittura, anche in questo tema come nell’intera rivelazione divina, esprime la verità che Dio, in ordine alla nostra salvezza, volle fosse consegnata per mezzo di uomini e alla maniera umana.
Nella Bibbia pertanto, la tenda, l’abitazione, la casa e rimandi simili fissano un’esperienza umana basilare, che dice sicurezza, conforto, tenerezza, solidarietà, luogo di incontro e di scambio.
Ecco allora la preoccupazione costante del popolo biblico: la casa.
Per i Patriarchi essa è sinonimo di discendenza; per la gente in fuga dall’Egitto e in cammino attraverso il deserto si identifica con la terra promessa; per gli esiliati, lontani dalla patria, vuol dire rientrare a contatto con la propria terra e con gli affetti familiari lontani.
Ad un certo punto, il re Davide vuole addirittura costruire una casa per Dio e, infatti, il tempio di Gerusalemme fu edificato come dimora per il Signore, che conteneva, nel Santo dei Santi, la gloria di Dio.
Gesù stesso dice di non avere dove posare il capo, di fatto alloggia nella casa di Pietro a Cafarnao, non disdegna di entrare in casa di Levi, di Zaccheo, di Simone fariseo e di molti altri per mangiare e, nello stesso tempo, coglie l’occasione per insegnare, guarire e perdonare.
LA CASA E GLI SCALABRINIANI
Nel solco della bella tradizione biblica, anche le Case degli Scalabriniani riassumono tutti quegli elementi che ne fanno qualcosa di straordinario, al di là dell’ambiente ampio o angusto, moderno o antico, funzionale o“spartano”.
Nella fedeltà al loro carisma di fondazione, infatti, i Missionari del Beato Giovanni Battista Scalabrini mirano a fare delle loro Case un’autentico spazio familiare, ovvero «la casa di Dio con gli uomini! Egli abiterà tra di loro ed essi saranno suo popolo».
Ovviamente, non senza reciproca collaborazione!
In effetti, proprio come avviene in una famiglia, nelle Case di Ospitalità degli Scalabriniani non si aspettano solo ospiti che prendano dimora nell’abitazione, ma si esercita l’accoglienza della molteplice varietà dei carismi personali, che vanno messi a servizio gli uni degli altri, a beneficio della “famiglia di tutti”.
Così, dunque, si vive insieme, condividendo ciò che di meglio siamo e possediamo, per essere sempre più fratelli e sorelle nella grande famiglia di Dio, quella famiglia in cui non esistono stranieri.
Gabriele Bentoglio
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INFORMATIVA EX ARTT. 13 – […]
Case di Ospitalità degli Scalabriniani in Italia e Inghilterra